[REQ_ERR: OPERATION_TIMEDOUT] [KTrafficClient] Something is wrong. Enable debug mode to see the reason. Funkytomato - Food fod Inclusion

Funkytomato

Il modello di filiera Funky Tomato ha adottato un impianto organizzativo ispirato al concetto di rete.

Oggi il termine “rete” lo utilizziamo quotidianamente e con molteplici significati, ma se con “rete” intendiamo l’interconnessione tra soggetti diversi e distanti, allora possiamo distinguere due modi di fare rete.

Il primo è quello delle multinazionali del web, le piattaforme di servizi, o di informazione: in sostanza, reti create da pescatori che cercano dati nel mare delle informazioni disponibili e riescono a “catturare” un certo numero di soggetti. È il capitalismo dei dati, in cui la risorsa da “estrarre” è la mole di dati (Big Data) degli utenti, da utilizzare e rivendere a fini pubblicitari o politici.

Il secondo modo di fare rete è quello di costruire connessioni dal basso, essere comunità inclusive, attraverso l’azione fondamentale di soggetti che svolgono il ruolo di collettori: i soggetti partecipanti condividono uno scopo comune da raggiungere e si organizzano per realizzarlo insieme, dotandosi degli strumenti necessari.

Questa seconda via è quella percorsa da Funky Tomato per costituire la sua Comunità Economica Solidale, attraverso lo strumento giuridico del Contratto di Rete.

Obiettivi dell’organizzazione

Dopo tre anni di ricerca e di continuo impegno Funky Tomato prosegue la strada per stabilizzare il suo modello di filiera di produzione partecipata ad alto impatto culturale, perché Funky Tomato è la prima filiera che inserisce al proprio interno l’elemento culturale, come punto fondamentale e decisivo per immaginare e sperimentare un nuovo modello di produzione.
In questi tre anni Funky Tomato ha continuato a cercare, a capire e ad elaborare le esperienze rurali e multiculturali che costellano la nostra penisola, con una particolare attenzione ai territori del sud Italia.
Il progetto ha visto la partecipazione di moltissimi, dalle storie e dalle provenienze più svariate, tutti uniti nella lotta contro lo sfruttamento e per la dignità del lavoro e delle persone, contro la speculazione e per un’economia più etica e responsabilizzata.
Abbiamo indagato le criticità e i problemi del funzionamento della filiera di produzione del pomodoro, e l’abbiamo voluta riorganizzare per darle una struttura ispirata ai principi della dignità, della partecipazione e della multiculturalità, scritti in un disciplinare di produzione di garanzia.
La partecipazione in effetti è continuata a crescere e oggi conta centinaia tra gruppi di acquisto solidale, pizzerie, ristoranti, singole persone, in Italia e in Europa, che vanno a costituire la comunità Funky Tomato.
Anche quest’anno, come nei precedenti, Funky Tomato lancia la campagna di pre-acquisto, attraverso cui si può finanziare direttamente la produzione e il lavoro di gestione della filiera, acquistando il pomodoro a un prezzo ridotto rispetto a quello che sarà alla fine della stagione di produzione.
Dopo tutto questo Funky Tomato 2018 farà un altro passo.
La produzione di quest’anno andrà infatti a finanziare la creazione di una piattaforma editoriale che promuoverà i principi del progetto affrontando le tematiche del cibo, dell’agricoltura, del lavoro, dell’ambiente, della salute, delle migrazioni e della multiculturalità.
Nel lavoro di produzione editoriale saranno coinvolti giornalisti, scrittori, ricercatori universitari e attivisti che da anni si occupano di questi temi, perché siamo convinti che solo dall’unione attorno ad obiettivi comuni possiamo tornare a immaginare la bellezza del futuro.
Funky Tomato continua così la sua missione di alimentare la cultura, perché senza la cultura non si mangia.